domenica 3 febbraio 2013

Tutta un'altra storia. Favole per raccontare le differenze


Illustrazione di S. Crisà
Che ne sarebbe stato di voi se foste nati con due piedi destri? O se, scuri e piccoli come chicchi di caffè, vi foste ritrovati per genitori due alte margherite bianche che parlano il linguaggio dei fiori? 
E se invece foste venuti al mondo senza naso, o con un corpo splendente, ma tutto di vetro? 


Di certo sarebbe stata tutta un'altra storia.

Proprio questo è il titolo di un libro di favole fresco di stampa, che  segnalo agli appassionati di differenze.

Il libro, edito da Erickson, si propone di offrire a genitori ed educatori uno spunto per parlare ai bambini fra i 3 e i 6 anni della diversità.
Le differenze, ingredienti indispensabili per ogni storia che si rispetti, qualche volta sono difficili da accettare. Il trucco è comprendere che più che spiegate vanno raccontate e più che accettate vanno ascoltate, perché - come scrive Elisabetta Maùti, l'autrice di queste 10 piccole storie -"l'altra faccia della diversità è il conformismo, dove siamo proprio come gli altri ci vogliono e non abbiamo la possibilità di diventare unici per nessuno."
S. Crisà. Il lungo volo del chicco di caffè


Qui  potrete avere un assaggio della prima storia "Il principe con due piedi destri".

Due piedi destri sono certamente troppi per uno sguardo strabico, da troppo tempo abituato a fissare solo due stanchi e distinti punti: "normale" da un lato, "anormale"dall'altro; ma non saranno un rompicapo per chi volesse provare la vertigine di uno sguardo diverso, di ben più ampia veduta.
Se si appartiene alla nobiltà e si ha un briciolo di potere legislativo,  si potrà mettere al bando il piede sinistro o chiudere tutti i piedi del regno in scatole da scarpe gemelle, per editto del re, ma in fondo si fa prima e meglio a capire che "tante malattie nascono e vivono solo negli occhi di chi li vede" e a fare a meno di censure.

Le differenze, più che tollerate, vanno scoperte.
E raccontate.

Ci sono poi differenze che appaiono fragili come cristalli. 

Sono quelle che necessitano di percorsi più tortuosi  da parte di tutti: di quelli che le incarnano, come di quelli che vorrebbero proteggerle. 
Dalla corda di protezione al cappio, il passo può essere breve. 
L'alternativa è allentare la presa, lasciare andare per lasciar essere e cambiare le corde in nastri, di quelli buoni per danzare, al proprio ritmo, la propria musica. 
In acqua, per aria o sulla terra, dovunque e in fondo a casa, perché dove si  può essere se stessi, si è al sicuro.


Salvatore Crisà. Il bambino di vetro.

Qui troverete altre info sul libro Tutta un'altra storia:
Scheda libro Tutta un'altra storia

2 commenti:

  1. Lo regalerò al mio cuginetto, sperando che lo legga con i genitori.
    E che lo rassicurino che si può vivere anche con due piedi destri e con un corpo di vetro, basta farsi fare le scarpe su misura e stare attenti agli urti....

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    Risposte
    1. Ciao Curlydevil! Allora poi facci sapere se al tuo cuginetto piace! A presto!

      Elimina

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