Oggi su Palermo
piove.
Oggi la città
si lava.
Speriamo non abbia il vecchio impermeabile.
Speriamo che
l’acqua faccia quello che deve fare.
Non è un giorno
qualsiasi. Sono passati vent’anni.
C’è una poesia
di Wislawa Szymborska che “smonto” spesso.
Ne prendo qualche frammento
all’occorrenza.
Le
poesie si devono poter “usare”, spremere, stringere, maneggiare… vivere. Altrimenti sono fregature.
Oggi è il giorno
giusto per rimontarne una e usarla per intero.
Sarà un pò la
mia commemorazione.
Si chiama Qualche parola sull'anima
L’anima la si ha ogni tanto.
Nessuno la ha di continuo
e per sempre.
Giorno dopo giorno,
anno dopo anno,
possono passare senza di lei.
A volte nidifica un pò più a lungo
solo in estasi e paura dell’infanzia.
A volte solo nello stupore
dell’essere vecchi.
Di rado ci da' una mano in occupazioni faticose,
come spostare mobili,
portare valige
o percorrere le strade con scarpe strette,
Quando si compilano moduli, si trita la carne,
di regola ha il suo giorno libero.
Su mille nostre conversazioni partecipa ad una,
ed anche a questo non necessariamente,
poiché preferisce il silenzio,
quando il corpo comincia a dolerci e dolerci,
smonta di turno, alla chetichella.
E' schifiltosa:
non le piace vederci nella folla,
il nostro lottare per un vantaggio qualunque
e lo strepito degli affari, la disgusta.
Gioia e Tristezza non sono per lei due sentimenti diversi.
E' presente accanto a noi solo quando essi sono uniti.
Possiamo contare su di lei
quando non siamo sicuri di niente
e curiosi di tutto.
Tra gli oggetti materiali le piacciono gli orologi a pendolo
e gli specchi,
che lavorano con zelo
anche quando nessuno guarda.
Non dice da dove viene
e quando sparirà di nuovo,
ma aspetta chiaramente simili domande.
Si direbbe che
così come lei a noi,
anche noi siamo necessari a lei, per qualcosa.
Oggi penso e ripenso a quand'è l'anima e una foto di 20 anni fa risponde e continua per me quella poesia...
L'anima la si ha quando
la retina si ribella e regge l’immagine dell’imperatore nudo
quel tanto che basta a dare fiato alle corde vocali.
Ci sorprende nel
punto d’incontro tra la paura ed il coraggio.
Non pretende mai
eroismi l'anima, ma disprezza gli assenteismi, soprattutto se ad assentarsi è
l’Integrità.
In quel caso si
dimette senza tante chiacchiere.
Si direbbe che alcune anime camminino su più di due gambe e vadano più in là del tempo di una vita.
Spero che le
anime si ereditino anche.
Disperderle significherebbe ri-perderle.
Significherebbe uccidere.
Di nuovo.